top of page

Displasia dell'anca

Si intende lo sviluppo anomalo di questa articolazione; condizione multifattoriale, influenzata geneticamente che sfocia in una incongruenza dei capi articolari, testa del femore e cavità acetabolare.

L’ articolazione è importante poiché sorregge il peso e partecipa alla spinta del movimento.

La patologia a seconda della gravità e dell’attività fisica del cane ne influenza più o meno la qualità della vita; vediamo cuccioli afflitti da grave displasia che hanno difficoltà persino ad alzarsi, fino a cani adulti ex portatori di displasia leggera che negli anni però si è sviluppata causando l’ artrosi dell’anca che, provocando dolore, ne accorcia l’ attività agonistica o venatoria.

La displasia dell’ anca è una malattia dello sviluppo che interessa la maggior parte delle razze canine, ma è tipica della razze di grossa mole che si sviluppano rapidamente; si diagnostica anche nel gatto.

I cani afflitti hanno quindi una sintomatologia che varia moltissimo, in relazione alla gravità come già detto ma anche in base all’ indole del soggetto e dal tipo di attività fisica; riluttanza a muoversi, a salire le scale od in macchina, cani che non trottano ma galoppano come conigli, non cambiano la stazione quadrupedale per il dolore che questo comporta, si siedono con lentezza, sono nervosi, mordaci per paura ed hanno dolore alla manipolazione degli arti posteriori.

La zoppia varia molto, si può manifestare anche dopo l’ attività fisica intensa, il cane andava bene, ma la sera o la mattina dopo si alza con difficoltà; alcuni devono essere portati in braccio durante le crisi di dolore acuto; altri cacciano meno, vengono portati perché “si stancano” sempre prima.

Pochissimi cuccioli anche nelle forme più gravi manifestano clinicamente la malattia prima dei 4-5 mesi, allora improvvisamente si può rendere manifesta con dolore intenso, il cane anche se di buon carattere può mordere se accarezzato sul treno posteriore, ringhiare ai bambini se vogliono giocarci cavalcandolo.

In questi casi poi il dolore può diminuire a 8-11 mesi di età circa perché la maturazione del tessuto muscolare e scheletrico rende l’ articolazione più stabile.

Nel cane adulto il dolore è dovuto all’ artrosi secondaria: si manifesta dopo la corsa o l’ esercizio in genere. Questi cani, che quando si fermano si siedono, a volte  trascinano i piedi, consumandosi le superfici dorsali delle unghie,  e presentano anche atrofia dei muscoli della coscia mentre sviluppano quelli delle spalle.

La zoppia comincia intermittente, poi verso i 3-4 anni è costante, talvolta si hanno alterazioni ai legamenti del ginocchio perché il cane per proteggere l’ anca lo tiene iperesteso; lesioni secondarie anche all’ articolazione lombosacrale non sono infrequenti, e possono accompagnare o dipendere in qualche misura dalla displasia dell’ anca.

Tutti questi sintomi variano, se ne possono presentare alcuni, od anche uno solo: la scarsa resistenza alla pressione verso il basso del treno posteriore.

L’ esame radiografico è il metodo accettato per la diagnosi della malattia.

Per il controllo ufficiale i cani devono essere radiografati ad una età precisa, quindi 12 mesi compiuti per quasi tutte le razze, 15 mesi per bovari svizzeri, briards, leonberger, rottweilier; 18 mesi per alani, san bernardo, mastino napoletano e molossi.

E’ possibile eseguire una radiografia, preventiva per sapere anticipatamente se il cane è displasico. Tale esame è utile su tutti i soggetti, doveroso nei cani che manifestano una qualche sintomatologia.

L’ età per eseguire l’ esame preventivo è intorno ai sei mesi ma il cucciolo gravemente displasico può avere segni rx grafici di displasia anche a 4 mesi.

Sebbene sia possibile fare diagnosi precoce, la valutazione di normalità prima che il cane sia adulto e da considerarsi provvisoria.

Per la radiografia è necessario sedare l’ animale, perché la posizione è particolare ed innaturale per il cane ed anche il più collaborativo difficilmente starebbe fermo, a maggior ragione coloro i quali hanno dolore all’ estensione delle zampe.

Con la sedazione si ottiene la rilassatezza muscolare, ma essa non rilassa certo i legamenti e le capsule articolari, quindi ci consente un posizionamento corretto ed una diagnosi più precisa, non ci fuorvia a diagnosticare dei falsi positivi; 

il metodo “da sveglio”, che qualcuno può  utilizzare nelle radiografie preventive, opponendosi il cane alla posizione, anche se di taglia piccola, favorisce l’ errore diagnostico.

 

La diagnosi precoce della malattia ci consente di poter intervenire chirurgicamente su alcuni casi particolari, gli interventi, differenti, sono legati al tipo ed alla gravità dell’ alterazione nonchè all’ età del cane.

Per la diagnosi effettuata all’ anno di vita o successivamente l’ unico intervento possibile, in caso di sintomatologia più o meno grave, è la sostituzione dell’ articolazione con una protesi artificiale d’anca.

A lato 

Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e del gomito

bottom of page