Med. Vet. Sebastiano Giovanni Battista Parodi
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Morbo di Aujeszky, la Pseudorabbia
Animale: cane
Razza: Beagle
Sesso: maschio
Età: 8 anni
Peso: 15 kg
Utilizzo: caccia al cinghiale
Luogo: provincia di Genova
caso clinico
Anamnesi
Portato a caccia in battuta la mattina precedente, riportato in canile la sera, non presentava lesioni/sintomi di alcun genere, alimentato regolarmente.
La sera successiva presentava una piccol ferita lacerocontusa al muso, probabilmente autoindotta, prurito incontenibile al muso, alterazioni comportamentali e difficoltà a deambulare.
Trasportato dal medico veterinario.
Sintomatologia
Scialorrea imponente, frequenza respiratoria aumentata, tachicardia, ottundimento del sensorio, decubito laterale con contrazioni tonico cloniche ad accessi, prurito incontenibile al muso, mucose congeste, disidrtazione 8% circa, temperatura corporea elevata (42 °C)
Esami di laboratorio
Emocitometrico
RBC 5,74 M7mcL
HCT 46,2%
HGB 14,6 g/dl
MCV 80,4 f/L (alto)
MCH 25,4 pg
MCHC 31m6 g/DL
RDW 17%
WBC 9,91 K/mcL
NEU 8,26 K/mcL
LYM 0,39 K/mcL (basso)
MONO 0,67 K/mcL
EOS 0,50 K/mcL
BASO 0,09 K/mcL
PLT 178 L/mcL
Valutazione microscopica dello striscio: assenza di batteri circolati e/o parassiti ematici, assenza di alterazioni globulari e conferma sostanziale dei risultati complessivi della macchina
Biochimico
BUN 28 mg/dl (alto)
CREA 1,2 mg/dl
TP 5,5 g/dl
ALB 2,2 g/dl (basso)
GLOB 3,3 g/dl
ALT 137 U/L (alto)
ALKP 99 U/L
GLU 61 mg/dl (basso)
Emogas arterioso (prelievo arteria femorale sinistra)
Ph 7,61 (alto)
PCO2 20 mmHg (basso)
PO2 139 mmHg (alto)
HCO3 18,6 mmol/L
Na 143 mmol/L (basso)
K 3,6 mmol/L
Cl 118 mmol/L
Angap 9,4 mmol/L
S 2 99%
AaDO2 0,0 mmHg
Diagnosi: presuntiva di pseudorabbia.
Terapia: soluzione salina e.v. 500 ml prima ora,
glucosio monico 33% 8 ml in 50 ml NaCl 4ml/kg/h e.v., marbofloxacina 2 mg/kg e.v., acido tolfenamico 4 mg/kg i.m., diazepam 0,4 mg/kg.
Decorso: morte del soggetto in seconda ora.
Descrizione
Questa malattia è causata da un agente eziologico virale (herpesvirus) e viene contratta da cani e gatti ingerendo carni di cinghiale/suino (o altri alimenti) contaminati da urina o per inquinamento con saliva infetta di ferite prodotte da morsi di cinghiale/suino (i serbatoi del virus).
Da qui il virus si moltiplica e raggiunge il sistema nervoso centrale.
Sintomatologia: nella forma acuta e iperacuto i sintomi sono quelli del soggetto sopra descritto, sovrapponibili a quelli per la rabbia a eccezione dell'aggressività, da qui il nome della malattia.
NON CONTAGIA L'UOMO.
NElla forma tipica, prima dell'encefalite si possono avere vomito, diarrea e abbattimento del sensorio, segue un forte prurito alla porta di ingresso del virus (arti e muso), così forte che può essere causa di automutilazione.
Il grattamento è accompagnato da guaiti o miagolii, la pupilla si dilata (soprattutto nel gatto) e la salivazione è molto abbondante, dovuta a paralisi faringea e impossibilità di deglutizione da parte del soggetto.
Il soggetto è insensibile ai richiami e non riconosce il proprietario.
Alla paralisi laringea segue la paresi degli arti, la dispnea e gli spasmi clonici della muscolatura della testa e del collo.
Nella forma atipica si possono riscontrare anche eccitazione, movimenti di maneggio, cecità.
Morte del soggetto: il soggetto infetto sopravvive al massimo fino alla seconda giornata dall'insorgenza dei sintomi (incubazione malattia 2-7 giorni), quasi sempre nelle ore notturne.
L'aspetto dei soggetti deceduti è caratteristico, essi assumono infatti un atteggiamento simile a quello dell'animale vivo in attitudine naturale, tanto che si parla di "cane impagliato".
Diagnosi differenziale: tossinfezione boptulinica ed avvelenamento da esteri organici del fosforo.
Prognosi: infausta in presenza di prurito e convulsioni.
Nelle forme benigne, se il cane riesce a sopravvivere ai sintomi per 3-4 giorni è possibile la guarigione.
Questa evenienza è molto remota.